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Responsabilità civile, Anm contro

Pubblicato da Dora Attubato su 26 Febbraio 2015, 19:33pm

Tags: #responsabilita' civile Anm giustizia

Responsabilità civile, Anm contro

Decidere il destino di una persona è la responsabilità piu' grande. Colpevole o innocente, in assenza o in presenza di prove inconfutabili, il giudice ha nelle proprie mani la sorte di un altro essere. Dalle sue sentenze, che si tratti di colpevoli o innocenti, deriva il futuro altrui. Pagare un debito con la giustizia è nell'ordine prestabilito. Dare conto alla propria coscienza è altro. Per cui, quando si parla di responsabilità civile per i magistrati, la questione, al di là del risarcimento materiale del danno, piu' che morale, è intima. Con se stessi non si può barare. L'io è uno specchio impietoso e le sue sentenze non prevedono gradi di giudizio, perché la verità è una sola. E se la verità è la malagiustizia, o un semplice errore giudiziario, la responsabilità, oltre che esterna, è intrinseca, profonda, radicata. Il primo pensiero per chi decide della vita e della libertà degli altri, dovrebbe essere proprio quello della responsabilità e dell'onestà verso se stessi. La responsabilità civile viene dopo e va pretesa, non osteggiata. Chi amministra la giustizia in primis non dovrebbe sottrarsene, se non altro per evitare il comune giudizio dell'ennesimo privilegio della casta. L'Anm liquida come demagogico lo slogan "chi sbaglia paga". Il fatto è che finora in Italia non sempre chi ha sbagliato ha poi effettivamente pagato. Ma, almeno sulla carta, il ladro che ruba paga, l'omicida che uccide paga, il medico che rovina, pur se involontariamente, un paziente in sala operatoria paga. E i modi di uccidere sono tanti. Non serve premere il grilletto contro una tempia. Un innocente che va in galera muore due volte. E se riesce a dimostrare la sua estraneità al reato di cui è stato accusato, subirà sempre un piccolo mobbing sociale, perché rimarrà nel tempo un'ombra di dubbio su di lui. E chi si macchia, sebbene senza volerlo, di una colpa così grave, può non volere giustizia? Può non volersi assumere le proprie responsabilità? La riforma della legge Vassalli, tra l'altro, prevede una forma di responsabilità indiretta, per cui a pagare in prima istanza sarà sempre lo Stato, che potrà solo in un secondo momento rivalersi sulle toghe. Politico, demagogico o intimidatorio, così è stato definito dall'Anm, si tratta di un provvedimento che hanno già adottato altri Paesi: Francia, Germania, Inghilterra, Spagna. E nessuno ha mai parlato di norme intimidatorie. Dura lex, sed lex. Magari con modalità differenti. Ma per tutti. O l'alternativa è riformare tutta la materia della responsabilità civile.

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