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Violenza stadi, Atene batte Roma

Pubblicato da Dora Attubato su 27 Febbraio 2015, 19:53pm

Tags: #Stadi, #Tsipras, #Totti, #Sartre, #Shakespeare, #La nausea

Violenza stadi, Atene batte Roma

In termini calcistici si potrebbe dire: Atene batte Roma per uno a zero. E, probabilmente, il capitano della Roma, FrancescoTotti non sbaglia a essere pessimista riguardo al fatto che in Italia non succederà mai che si proceda alla sospensione del campionato come in Grecia. Un atto significativo da parte del governo di Syriza per dire basta coi fatti alla violenza dentro e fuori gli stadi. Secco il comunicato che annuncia che lo svolgimento delle partite verrà sospeso a tempo indeterminato finché "non verranno intraprese le iniziative necessarie da parte di tutti i soggetti interessati perché sia combattuta la violenza e sia modificato il quadro legislativo".
Certo, i seicento euro al mese che prendono i calciatori greci fanno quasi ridere, o piangere, in confronto ai compensi milionari dei giocatori italiani. Senza dire quanto fa singhiozzare il giro miliardario intorno alle società. Così si giustifica il pessimismo di Totti. E' un gatto che si morde la coda. Deprechiamo i vandali che vengono da lontano a prendere d'assalto le nostre opere, ma tolleriamo gli Unni di casa nostra che, non solo prendono il motto di De Coubertin per uno zerbino, ma, cosa ancor piu' grave, scambiano un'occasione sana di divertimento per un letamaio da insozzare ulteriormente. Evidentemente, nessuno di loro ha letto La nausée di Sartre, in cui la protagonista femminile dice come trasformare una situazione privilegiata in un momento perfetto. Vedere una partita dal vivo è una situazione privilegiata, perché non tutti possono permettersela. Renderla un momento perfetto sta a chi è in campo o, anche, a chi sta negli spalti. Pensiamo alla finale dei mondiali di Spagna. Dopo il terzo gol di Altobelli, l'atteggiamento esultante e sincero dell'allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini, rese quella situazione privilegiata un momento perfetto. E' quello che può fare il tifo non patologico. Della famosa partita tra Napoli e Verona del campionato di chissà quale anno, si ricorda solo lo striscione dei tifosi partenopei: "Giulietta è 'na zocco…". Fu quello il momento perfetto. Un'ironia senza spargimenti di sangue che avrebbe fatto ridere anche Shakespeare. Ma il timore è che gli Unni nostrani, senza voler passare per i dotti di turno, non abbiano letto né Sartre né Shakespeare.

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Questa simpatica competizione tra bags potrebbe diventare una tendenza anche più diffusa: copie numerate di una borsa "battezzata"!!!!

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