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Francia, i pentiti di sinistra da Carla Bruni a Finkielkraut

Pubblicato da Dora Attubato su 6 Marzo 2015, 18:54pm

Tags: #Carla Bruni, #Finkielkraut, #Sarkozy, #Hollande, #Cacciari, #gauche, #Islam

Carla Bruni e il filosofo Alain Finkielkraut
Carla Bruni e il filosofo Alain Finkielkraut

Carla Bruni e il filosofo Alain Finkielkraut

Ma che succede alla sinistra in Francia? Pare sia stata proprio … sinistrata. Già nel 2011 Carla Bruni Sakozy, che fino ad allora aveva sempre detto di sentirsi "èpidermiquement de gauche", aveva annunciato di aver cambiato idea in seguito all'affaire Polanski-Mitterand e a certe insinuazioni, sembra del tutto strumentali, sull'ipotesi di aver sostenuto il turismo sessuale. Ma adesso il j'accuse arriva dal sessantottino di origini polacche, Alain Finkielkraut, il quale dice che la sinistra ha abbandonato molti dei suoi principi repubblicani. Il noto filosofo, che lo scorso anno è entrato a far parte anche dell'Académie francaise, critica in particolare la politica inclusiva d'oltralpe, asserendo che le culture non sono prodotti da supermercato. "Se il sushi può stare vicino alla paella, nella convivenza civile diversi stili di vita possono configgere". E lo dice da figlio di ebreo polacco trapiantato in Francia, che si è sentito veramente difensore della repubblica francese quando sono cominciate le prime querelle sul velo islamico nelle scuole: "Non si insulta l'Islam e non si escludono le ragazze. Si esclude semplicemente il velo". Per Finkielkraut il villaggio globale non deve uccidere l'identità, perché è anche il luogo fisico a determinare certe emozioni. E un altro colpo all'identità lo avrebbe dato la manifestazione di Parigi dopo gli attentati di gennaio: "Erano invitati i partiti repubblicani e le associazioni islamiche, ma non il Front National". Paradossalmente, proprio in quei giorni si sarebbe realizzata la famigerata Soumssion dello scrittore Houellebecq, che si interroga sulla futura eventualità di un'alleanza tra i partiti repubblicani e i fratelli musulmani contro la destra. Detto ciò, si arriva all'ultima esternazione pubblicata ieri da Le Point.fr, in cui il filosofo spiega di non essere piu' di sinistra "per il disastro della scuola". A suo dire la gauche avrebbe tradito la promessa repubblicana sacrificando il rigore e la stessa lingua francese. Sul fronte politico, in effetti, il Front National cresce nei consensi, ma è sempre piu' isolato. Sarko ha respinto la mano tesa di Le Pen, aiutando indirettamente Hollande, che fa parte del gruppo di irresponsabili che secondo Finkielkraut ha tradito i principi repubblicani della sinistra. Forse ha ragione Cacciari quando dice che la sinistra non esiste? "Le parole non sono eterne e quella parole non ci serve. Continuare a usarla è dannoso, perché offusca la visione della realtà".

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