Una uscita infelice quella dell'eurodeputato della Lega Nord, Gianluca Buonanno, sugli zingari alla trasmissione de La 7, Piazza pulita: "Siete la feccia dell'umanità". Non si è fatta attendere la risposta del collega del Pd a Strasburgo, David Sassoli, con un post su Facebook: "Rappresenterò il Parlamento europeo il 24 maggio in Camargue, a Saintes-Maries-de-la-Mer, per celebrare Sara, la protettrice dei gitani. Violini. Balli. Danze. Sarà una bella festa. Partecipare sarà un onore. E' sempre un onore combattere la stupidità del razzismo". E su questo, nulla da eccepire. In un momento così delicato, ciò che proprio non serve, è una miccia pronta a provocare un'esplosione. E la festa in onore di Sara la Nera, così chiamata perché, secondo la tradizione, era la serva nera di Maria Salomè e Maria Josè presso la croce di Gesu', è molto suggestiva. La statua, benché Sara non sia riconosciuta come Santa dalle principali confessioni religiose, il 24 maggio viene portata dal mare alla terraferma per rievocare il pellegrinaggio in compagnia delle tre Marie (le due sopracitate Josè e Salomè insieme con Maria Maddalena) dopo la resurrezione del Cristo. Un'imbarcazione alla deriva le fece approdare fino sulle coste francesi. Gitani, cavalieri della Camargue, fenicotteri rosa, campi di lavanda in fiore, spiagge incontaminate e un po' selvagge, una commistione di tradizioni: rom, provenzali e spagnole. Ma il ventisei maggio bastano iviolini zigani e le contaminazioni esotiche di una notte magica a realizzare la magia vera dell'interculturalità, dell'integrazione, della legalità? O gli zingari continueranno a essere gli altri? Se il problema, anzi, la piaga, seguiterà ad assumere sempre e solo connotazioni razzistiche, continueremo a vedere donne e bambini rom ad ogni angolo di strada chiedere l'elemosina, rubare il portafoglio, minacciare le persone anziane. Se per la collettività rientra nell'ordine quotidiano una zingara sulla scaletta di una chiesa che dà un pizzicotto al proprio bambino per farlo piangere e intenerire i passanti, non stupiamoci per le esternazioni di Buonanno. Da condannare, certo, ma se i bambini rom scorazzano per le strade e non vanno a scuola, convinti che sia giusto il dettato dei genitori di vivere di elemosina, la colpa è di Buonanno? O del fallimento delle politiche per l'integrazione? Il culto delle origini e dell'identità è intoccabile, ma l'illegalità è altro. E quando è la paura che origina il razzismo, la politica dello struzzo peggiora solo le cose. I furti nelle ville e gli stupri esasperano il clima di tensione, che genera intolleranza, che porta, a sua volta, a farsi giustizia da sé, sentendo lo Stato un'entità estranea. Fare in modo che oggi i gitani evochino solo libertà, mistero, fascino, è oggi un'utopia. Non nascondere la testa sotto la sabbia e decidersi ad affrontare il problema in modo serio sarebbe un buon inizio. E che Sara la Nera ci illumini.
Rom tra razzismo e illegalità. Buonanno: "Feccia dell'umanità". Sassoli: "Andrò alla festa internazionale dei gitani".
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