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Guerra dei Mattei su Facebook, Salvini batte Renzi. Ma c'è un colpo di scena

Pubblicato da Dora Attubato su 22 Aprile 2015, 10:25am

Tags: #Matteo Salvini, #Matteo Renzi, #Mattei, #Rodota', #Grillo, #Facebook, #Twitter, #like, #follower, #sorpasso

Guerra dei Mattei su Facebook, Salvini batte Renzi. Ma c'è un colpo di scena

Nella piazza virtuale i voti si contano coi like. Il sedici aprile scorso, sulla pagina Facebook di Matteo Salvini i "mi piace" sono arrivati a 789.550 contro i 789.221 di Matteo Renzi. Il leader del Carroccio esulta e lancia la sfida al premier: "Oggi su Facebook, domani al governo". Nei duelli online il guanto bianco non c'è. Ci sono solo tanti padrini che a loro volta si sfidano a chi la spara più grossa.
Come dice un fan della tifoseria di Renzi: "nemmeno mia nipote si esalta per qualche like in più". Il pericolo, infatti, non sono gli adolescenti che frequentano i social e scrivono le ingenuità tipiche dell'età. Il rischio vero è rappresentato dai grandi che sono più piccoli della loro progenie, dagli adulti che fanno i proclami come fossero grandi statisti e si prendono anche sul serio. E' più importante una riforma o la sua eco mediatica? Vale di più una proposta di legge o l'annuncio che la precede sui social? Il candidato è quello scelto in rete o quello votato nella cabina elettorale? La realtà è quella che viviamo sulla terraferma o quella sul display?

Guerra dei Mattei su Facebook, Salvini batte Renzi. Ma c'è un colpo di scenaGuerra dei Mattei su Facebook, Salvini batte Renzi. Ma c'è un colpo di scena

Da quando la politica è uscita dall'aula istituzionale per trasferirsi sullo smartphone, la confusione porta a credere che il cinguettio equivalga a una verità sacrosanta. L'importante non è quello che si decide tra gli scranni, ma quello che si scrive su Twitter. E' un po' quello che successe a Grillo, prima del Napolitano bis, quando proclamò Stefano Rodotà candidato dei pentastellati al Colle. Le democratiche quirinarie avevano scelto l'ex garante della privacy per ricoprire la massima carica istituzionale senza sapere che Grillo stesso, dopo l'exploit elettorale del 2013, aveva detto che il primo ad essere epurato doveva essere proprio il superpensionato d'oro, tale Rodotà.
Un tempo, per cavare una virgola dalla bocca di un politico bisognava faticare non poco. Oggi si impazzisce per raccogliere i vari post, tweet e reply.
Tornando ai Mattei, l'aggiornamento dà 810.341 like a Salvini e 790.813 a Renzi. Ma sul fronte di Twitter cambia tutto: 145 k followers per il segretario della Lega e 1.82M per il segretario del Pd. Tradotto: "k" equivale a un'unità di misura pari a mille, "M" corrisponde a un milione. Questo, almeno, a detta degli internauti con il social know how. Se la matematica non è un'opinione (ma lo è per chi scrive, purtroppo) il Carroccio è troppo lontano dal turbo del premier. La generazione 2.0 ha scelto. Forse, il lato positivo è un incentivo all'occupazione. Gli hacker potranno avere un lavoro regolare. Così anche i brogli faranno il trasloco dalle cabine al cellulare.

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