L'illusione di Marine Le Pen en robe de soir al Lincoln Center di New York al gala del magazine americano
Elegante era elegante. Emozionata pure. Ma non ha perso la scarpetta a mezzanotte. La leader del partito cenerentola di Francia, che nonostante il successo europeo e la sconfitta dei socialisti, non è riuscito a conquistare un dipartimento a casa sua, è stata inserita dal settimanale americano Time nella Top 100 delle persone più influenti al mondo. Senza zucca e senza topolini, è arrivata in punta di piedi alla serata di gala che si è svolta a New York, dove era presente anche Barak Obama, ma non si è degnata di dire una parola in inglese: "Je ne parle pas anglais, moi. Je suis française" ("non parlo inglese io. Sono francese"). E non si era capito?
La serata glamour del Lincoln Center ha visto il presidente del Front National, Marine Le Pen, in un abito lungo bluette (poteva essere diversamente?) scollato sul davanti, abbinato a una stola e a una clutch (pardon, pochette) dello stesso colore. Sul red carpet, (ci risiamo, tapis rouge), ci è arrivata al braccio del suo compagno, Louis Aliot. Unica esponente politica francese nella classifica, ha detto ai microfoni dei media statunitensi che, "essendo la sola rappresentante politica del suo Paese, era buona educazione che fosse presente". Insomma, la voce tradiva l'emozione, ma la determinazione faceva il resto. Il presidente antisistema ha anche aggiunto che "oltre Atlantico considerano l'FN un movimento serio, un partito di governo" e che "presto oltralpe ci saranno dei grandi cambiamenti". Dunque, parole sue: "All'estero hanno preso coscienza della grande forza politica che rappresento". E dire che al Time, interpellato da Le Figaro, si sono affrettati a precisare che la Top 100 non è una classifica di angeli o eroi, di persone amate od odiate. Semplicemente, i personaggi vengono scelti in base all'impatto che determinano nei vari settori di competenza, in questo caso nella politica francese.
Come ha detto Le Huffington Post France: "La dédiabolisation ha i suoi limiti", e come ha ribadito il sito Stagora.com: "Per le sue ambizioni presidenziali, forse, qualche parola in inglese le tornerebbe utile". E noi aggiungiamo: "I nostri l'inglese lo parlano, ma secondo Time non è abbastanza per inserirne uno nella mitica classifica".