Stravincono i Tory, flop dei sondaggi
In Italia si chiamava voto intelligente; in Inghilterra, forse, voto prudente. Fatto sta che il rischio ingovernabilità è stato ampiamente scongiurato. Hanno sbagliato i sondaggi o gli elettori ci hanno ripensato? Hanno premiato Cameron per l'incredibile ripresa economica o hanno punito Miliband che agitava lo spauracchio della povertà per le fasce deboli da risolvere con più tasse per le classi abbienti? Il pessimismo non piace agli inglesi. E' questo, forse, che avrà privilegiato Cameron: blocco degli aumenti fiscali per cinque anni, referendum per la permanenza in Ue, aumento dei controlli sui flussi migratori limitandone l'accesso al welfare. Insomma, in due mosse ben studiate è riuscito ad arrivare alla pancia degli elettori, dando loro un motivo in più per non votare il partito antieuropeista di Nigel Farage, che ha subito una forte battuta di arresto dopo l'exploit delle europee. Gli inglesi si saranno detti: perché scegliere l'ultrà se un partito moderato dice quasi le stesse cose, ma in maniera diversa e senza drastici cambiamenti? Evidentemente, i sudditi di sua maestà avevano solo bisogno di essere rassicurati. E questo Cameron lo sapeva bene, talmente bene, che, non appena vista l'ascesa nella notte del partito indipendentista scozzese di Nicola Sturgeon, si è subito affrettato a dire che penserà a una devoluzione dei poteri. Quindi, un presidente per tutti, o meglio, per dirla come lui: "One nation, one United Kingdom".
Morale, tanto rumore per nulla. La regina Elisbetta, che aveva deciso di lasciare Buckingham Palace per rifugiarsi nel castello di Windsor fino al 27 maggio (quando sarebbe terminato il gioco delle coalizioni dei partiti per arrivare a formare una maggioranza), può stare tranquilla.
Piuttosto, quando, qualche giorno fa abbiamo ironizzato sulle assonanze con una trascorsa campagna elettorale italiana ("Niente maggioranza, siamo inglesi", pubblicato su questo blog il 30 aprile), non ci sbagliavamo. E oggi che Cameron parla di devolution…
Chissà, forse lui riuscirà a realizzarla.