Quando Michel Platini approdò alla Juventus negli anni Ottanta, ci sembrava il perfetto gentlemen per la Signora del calcio. Il porte-drapeau della squadra di Agnelli aveva così tanta classe da non sembrare un calciatore. Ma le cose cambiano, le persone cambiano, e le amnesie sono in agguato. Pare proprio che il presidente della Uefa e tutti i suoi delegati abbiano la memoria corta. C'è chi ha avanzato anche l'ipotesi che zoppichino un po' in geografia. Quale delle due non si sa. Nell'uno e nell'altro caso, non ci fanno una bella figura. L'assegnazione da parte della Unione delle federazioni calcistiche all'Olanda, insieme ad Inghilterra e Irlanda, dell'"Uefa's Respect Fair Play", non è solo una beffa, ma un vero e proprio oltraggio. Se Monsieur Platini ha dimenticato gli otto milioni di danni causati nella capitale dagli ultrà del Feyenoord all'andata, gli altri delegati hanno dimenticato la banana gonfiabile lanciata dagli spalti a Gervinho nella gara di ritorno, dove i tifosi della squadra di Rotterdam hanno tirato tanti di quegli oggetti da costringere l'arbitro a sospendere la partita dopo il goal di Ljajic.
Gli interrogativi si affollano. Uno fra gli altri: perché l'Italia è al diciassettesimo posto? I nostri tifosi non sono proprio dei lord, ma non terrorizzano l'Europa quando varcano i confini. Questo lo lasciano fare agli ultrà dell'Olanda, altrimenti come farebbero ad essere premiati? E sì, perché nella valutazione per l'assegnazione del Respect Fair Play award contano: gioco leale, rispetto per gli avversari, rispetto per l’arbitro, comportamento dei tifosi e dei funzionari dei club, ammonizioni ed espulsioni. Per i responsabili della Uefa la squadra del Paese dei mulini a vento risponderebbe a tutti questi requisiti.
Insomma, nella prossima stagione l'Olanda potrà disporre di una formazione in più in Europa League, mentre Roma si sta ancora leccando le ferite e il Bernini (per la Barcaccia si stimano due milioni di danni) si starà rivoltando nella tomba. Non resta che confidare in una cura di fosforo per il bel Michel. E per il 25 dicembre, consigliamo a Babbo Natale di recapitargli una cartina geografica, così non farà confusione.