A Monte-Carlo un principe europeo sposa un'attrice di Hollywood ed è subito favola. Un principe cadetto inglese sposa la coprotagonista di una delle tante serie tv ameticane ed è subito cronaca. Rosa, ma cronaca. Chi è Meghan Markle, colei che impalmerà Harry d'Inghilterra dopo un fidanzamento non molto lungo (soprattutto, se paragonanto ai tempi biblici di William e Kate) e parecchio chiacchierato? Si sono sprecati fiumi di inchiostro, fiumi di parole, fiumi di lettere denigratorie scritte dai parenti serpenti.
Dunque? Chi è la prima commoner afroamericana che entra nella grande famiglia reale inglese dalla porta principale? Un'ambiziosa senza scrupoli e arrampicatrice, come la descrivono i fratellastri, che parlano col livore di chi non è stato invitato alle nozze? O una donna innamorata, che ha scelto di rinunciare alla sua carriera per amore del suo principe azzurro, pardon, rosso? In un caso e nell'altro, il curriculum familial-sociale non le giova: divorziata figlia di divorziati, star di una pubblicità un po' osé, interpete di scene off limits per un membro della royal family. A Carlo fu vietato di sposre Camilla per molto meno e Lady Diana fu severamente bacchettata per una foto rubata, in cui indossava un innocente bichini in riva al mare in una spiaggia privata.
Ma i tempi sono cambiati e le regole ferree della monarchia sono meno metalliche. Resta il fatto che, in alcuni ambienti, la forma è sostanza. Ed è la stessa forma con cui si scontrarono Wallis Simpson, Lady Diana (che pure era di sangue blu), Sara Ferguson. Cosa succederà quando Miss Markle diventerà la duchessa di Sussex e dimenticherà, per esempio, che la giacca si indossa e non si porta sulle spalle, come ha fatto in occasione del meeting del Commonwealth heads of Government? Noblesse oblige e nobili si nasce. Perché non vale per Kate? Perché, pur non essendo stata educata per succedere alla regina, era innamorata di William da quando era in fasce e ha frequentato il college dei rampolli d'oltremanica. Diciamo pure che, nonostante il sangue rosso, era quasi predestinata. In più, aveva una famiglia unita di sani principi.
Detto ciò, scommettere sulla riuscita di un'unione è di cattivo gusto. Magari, solo un consiglio: meglio rinunciare a Kensington Palace, dove la coppia ha deciso di risiedere in un appartamento di venti stanze. Al mattrimonio dell'altro cadetto, il principe Andrea, non portò proprio fortuna.