Ricordando uno dei primi successi come doppiatrice, Scene di lotta di classe a Beverly Hills, che le valse il Nastro d'argento nel 1990, Simona Izzo, che nel film dava la voce a Jacqueline Bisset, dà una sua personale interpretazione di cosa sia oggi in Italia il conflitto sociale: "La lotta di classe esiste ancora - dice con amarezza - ma non è tra noi. A me sembra una guerra contro il diverso, contro gli immigrati, contro persone che non possono competere, che non hanno nemmeno le armi per difendersi".
Quindi, una gerra senza confine? Se diamo questa lettura, il campo di battaglia supera anche l'Europa.
Purtroppo...
Parliamo di cinema. Hai firmato la tua prima regia (Maniaci sentimentali, 1994) in un momento in cui non era così semplice per una donna affermarsi in questo ruolo e nel genere della commedia sentimentale, perché tutte giocavano a fare le "impegnate". Cos'è cambiato?
Il mio è uno dei mestieri più difficili del mondo. E, per le donne, le difficotà aumentano, perché combattono su più fronti: vogliono lavorare, fare le mamme, avere successo... Abbiamo troppi cuori. Non voglio dire, però, che siano gli uomini a non darci spazio. Forse, siamo noi a volere troppe cose. Solo il lavoro non ci basta.
A livello del riconoscimento, non del lavoro o del valore, ma di un ruolo, esiste ancora una disparità? Tu stessa, con ironia, dici che per gli altri il maestro in famiglia è tuo marito Ricky.
E' vero! Io sono Simona. Quando si rivolgono a me, dicono: "A Simo', a signo'..". Il regista continua a essere una figura maschile. Oggi, invece, ho notato che la televisione premia le donne come autrici. Quanto all'intellettualismo a cui accennavi, Oscar Wilde diceva che "la vita è una commedia per chi ha la testa ed è una tragedia per chi ha il cuore". Dunque, ritengo che sia più difficile raccontare un caso umano attraverso l'ironia, senza dover fare soffrire lo spettatore a tutti i costi.
Cosa pensi del movimento "Me too"?
E' una buona iniziativa, ma sono contraria alla giustizia sommaria. Penso che le denunce vadano fatte nei tribunali, al momento giusto e non dopo vent'anni, quando è difficile recuperare le prove. Altro discorso è la donna che subisce molestie o ricatti e che, finalmente, si ribella e ricorre nelle sedi opportune. Per quanto mi riguarda, non sono mai stata molestata. O, forse, non ho mai messo gli uomini in condizioni di farlo. Però, posso dire di essere stata molestata psicologicamente dagli uomini che non accettavano la la mia competenza, la mia professionalità e anche la mia sapienza. Penso di poterlo dire alla mia età.
Hai ancora sogni nel cassetto?
Tanti! Tutti gli autori ne hanno. Ho in mente un film su un uomo che diventa donna, ho proposto diverse serie televisive che non sono state accettate. In questo particolare momento cerco di farmi interprete dei sogni degli altri, perché molti giovani autori mi chiedono aiuto e io faccio quello che posso. Ma, come diceva Oscar Wilde: "La vita è troppo breve per realizzare i sogni degli altri".
E' la seconda volta che lo citi...
Sì, perché dice cose vere, tangibili.
Parliamo di cose più frivole: la chirurgia plastica. Come hai reagito alle critiche dopo il lifting?
Le immagini che avete visto in rete erano photoshoppate, ossia non erano veritiere. Io ho fatto un lifting dieci anni fa e un ritocco alle palpebre dopo qualche anno. Sono contenta del mio aspetto e lo consiglio alle donne che vogliono farlo, ma sono indecise. Tutto qui. Per il resto, non ho mai fatto ricorso a punturine o silicone.
Parliamo d'amore. Una volta mi hai confidato di come hai convinto Ricky a convolare a nozze. I nostri lettori sono abbastanza curiosi...
Eravamo in macchina, diretti verso Nizza, e discutevamo sul perché io volessi sposarmi a tutti i costi. In fin dei conti, dopo dieci anni di convivenza, condividevamo tutto, per cui Ricky mi chiedeva perché insistessi così tanto sul matrimonio. Io risposi: "Per educazione". Quella battuta lo convinse.
In una trasmissione hai doppiato Marylin che cantava Happy birthday to you per Kennedy. A chi la dedicheresti?
A Renzi. Era l'uomo giusto al momento sbagliato. La politica è come il Grande Fratello. Se sei forte, ti nominano per eliminarti.
Quale delle domande ti è puaciuta meno? Fallo dire, però, al puffo odiatore, il personaggio che hai doppiato nella serie tv I puffi. La registrazione della battuta la inseriamo in calce al testo dell'intervista.
"No, non ho odiato nessuna domanda" (con la vocina di puffo odiatore). E' un po' come quando vai dal prete o dallo psicanalista. Le domande danno la possibilità di conoscere meglio se stessi. Quanto al puffo odiatore, è un personaggio che ho inventato io: a differenza del puffo odioso, che detestava tutto, diceva delle cose forti con dei modi gentili.
Simona Izzo dà la voce al puffo odiatore. Clicca sul file
La vita è un film con gli effetti speciali?